Grande Presepio da 50 anni e adesso si pensa al Museo

TESERO – Era la mattina del 24 dicembre 1965 il giorno in cui, esattamente 50 anni fa, nasceva il Grande Presepio di Tesero, frutto dello straordinario lavoro di un manipolo di volontari che avevano lavorato forte la giornata e la notte precedente la vigilia del Natale per dare vita, allora sul ponte vecchio sopra il rio Stava, a quello che sarebbe diventato il simbolo del paese ed uno dei riferimenti tradizionali più prestigiosi dell’intero Trentino. L’idea era nata nel mese di febbraio dello stesso anni, in occasione della prima assemblea, dopodiché, il 29 aprile, era stata costruita la “Sezione Trentino Alto Adige degli Amici del Presepio” , con un direttivo guidato dal primo presidente Beniamino Zanon. Vicepresidente era stato nominato l’indimenticato artista locale Felix Deflorian, scomparso qualche anno fa ed al quale oggi l’associazione è giustamente intitolata, mentre del direttivo facevano parte Pietro Deflorian, Antonio Piazzi, Sabino Deflorian, Pietro Zeni, Giuliano Doliana e Giuseppe Zanon.

Era l’inizio di un’avventura che avrebbe Portato a Risultati di grande significato storico e tradizionale, con il Presepio di Tesero, poi, dal 1977, spostato nella piazza Cesare Battisti e quest’anno allestito in Piazza Italia, destinato a diventare nel tempo un simbolo nazionale della festa più attesa dell’anno, gratificato quest’anno dal suo allestimento a Roma, in Piazza San Pietro, e Dalla benedizione del Pontefice Papa Francesco. Una storia ricordata ieri pomeriggio, in occasione dell’assemblea straordinaria dell’associazione, riunita alle 16 nella sala d’onore della Cassa Rurale di Fiemme e che ha tra l’altro approvato il nuovo Statuto, adeguato ai tempi per affrontare in maniera più moderna e più efficace le future iniziative e farne un punto di partenza per il raggiungimento di ulteriori, importanti obiettivi, tra i quali la creazione del nuovo Museo dei Presepi nella restaurata casa Iellici.

È stato illustrato nei contenuti più significativi del presidente Walter Deflorian ed approvato con il voto unanime dei presenti, aprendo di fatto un percorso che porterà l’associazione a richiedere alla prefettura l’iscrizione nel registro delle associazioni “Riconosciute”, consentendole di operare in modo pienamente autonomo sotto il profilo giuridico e patrimoniale. L’assemblea è stata aperta dalla presentazione di una serie di immagini storiche del Cinquantesimo. commentate da Michele Longo, mentre parole di compiacimento hanno espresso il parroco don Bruno (“Questo – ha detto – è un messaggio dei contenuti religiosi della Fede oltre che dell’arte e della tradizione”), il presidente della Vallata dell’Avisio de Bim Adige di Trento Armando Benedetti, il vicesindaco e presidente della Comunità territoriale di Fiemme Giovanni Zanon e l’assessore privinciale Tiziano Mellarini, che ha ribadito il significato “di un’associazione che ha radici profonde e grandi valori da trasmettere ai nostri giovani”. Poi, alle 17.30 (ne parliamo a parte) è seguita l’inaugurazione della mostra “Il Natale nella fantasia e nell’arte popolare” e della la ristrutturata “Sala Avvolti” della storica Casa Iellici.

Casa Jellici Rinasce, ma servono altri 4 milioni per completare i lavori

TESERO – Davvero splendido il restauro degli avvolti di Casa Iellici, storica costruzione del paese che ieri ha visto l’inaugurazione del primo lotto , comprendente il riscaldamento statico esterno dell’edificio ed il piano terra, e che ora attende di essere completata anche nella parte superiore.

Se ne parlava da anni e finalmente, circa un anno e mezzo fa, sono iniziati i lavori sul progetto dell’architetto Sergio Facchin di Cavalese, da parte di una ditta calabrese di Lamezia terme, per altro fallita appena due mesi dopo.

Ad essa è subentrata la ditta Volcan di Tesero, che si è avvalsa della consulenza tecnica della ditta Bronzini restauri di Rovereto, con il coordinamento di fabio Castaldo, presidente ieri assieme al progettista.

Il completo restauro di casa Iellici prevede tre lotti: Il primo, appunto inaugurato ieri, riguarda una parte della struttura tutelata dai Beni Architettonici della Provincia ed ha comportato un spesa complessiva di circa 2 milioni di euro, interamente finanziata dalla provincia. Il secondo si riferisce agli impianti tecnologici, il terzo comprende il restauro architettonico generale interno. Per i due lotti mancanti servono altri 4 milioni, che devono essere trovati. Visti i tempi che corrono, non sarà un impresa facile.

Per quanto riguarda gli “avvolti”, da evidenziare l’assoluto, puntuale rispetto dei valori strutturali legati alla tradizione e riscoperti attraverso una serie di foto storiche recuperate presso la Cassa Rurale di Fiemme. Molte le autorità intervenute alla cerimonia inaugurale.

Tra esse, il sindaco Elena Ceschini, il presidente della Provincia Ugo Rossi, con gli assessori Mellarini e Gilmozzi, il consigliere provinciale Pietro Degodenz e numerosi rappresentanti degli enti fiemmesi.

We use cookies to give you the best experience.